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Oggi, alla TV, si celebra e si pratica l'iperspecializzazione in virtù della quale ci sono registi che fanno solo pubblicità, altri che fanno solo soap, altri solo reality secondo una scelta che appare indiscutibile in nome della professionalità, ma che non è estranea alle forme di isolamento e di appiattimento che segnano profondamente la televisione italiana, oggi la presenza della regia di Gianfranco Bettetini in tutti gli ambiti della proposta televisiva, a 360 gradi, non può essere letta come una curiosità, ma come un'importante lezione sull'identità del regista televisivo. Che non si manifesta come un professionista nell'esercizio di un mestiere, ma piuttosto come un autore nell'espressione della sua geniale creatività.